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Chirurgia Orale
La chirurgia orale si occupa di un gran numero di interventi: estrazioni, chirurgia rigenerativa, endodonzia chirurgica, rimozione di neoformazioni e chirurgia dei tessuti molli.
L’intervento ambulatoriale più frequente di chirurgia odontoiatrica è l’estrazione dentaria. Solitamente i denti vengono estratti perché colpiti da carie o malattia parodontale; la carie distrugge il dente mentre la malattia parodontale, più conosciuta come piorrea, ne causa la caduta in seguito alla perdita dei tessuti di supporto parodontali. L’intervento di estrazione dentaria può essere indicato per motivi strategici ovvero nei casi in cui lo preveda il piano di trattamento protesico o ortodontico; inoltre c’è l’indicazione all’estrazione dei denti con fratture radicolari perché attualmente non c’è ancora una terapia affidabile. Infine i pazienti in attesa di trapianto o in chemioterapia devono iniziare il trattamento antirigetto o antitumorale in perfetta salute orale; in questi pazienti i denti in cui non è predicibile un risultato a lungo termine vengono estratti perché sarebbe alto il rischio di complicanze che potrebbero compromettere la salute generale del paziente.
La chirurgia rigenerativa permette di ricostruire i tessuti ossei e mucosi che sono andati persi nel tempo in seguito a processi patologici o di riassorbimento. Ne fanno parte gli interventi di innesto osseo precedenti l’implantologia, necessari per poter fornire all’impianto un supporto di osso adeguato. Altro esempio è la chirurgia parodontale con la quale si guida la guarigione di lesioni che non si sono risolte con la terapia tradizionale.
La microendodonzia chirurgica è una disciplina che coinvolge sia la chirurgia che l’endodonzia e ha come obiettivo il trattamento di malattie della polpa che non possono essere trattate con l’endodonzia ordinaria; viene eseguita da odontoiatri esperti e i risultati migliori si possono ottenere solo con l’ausilio del microscopio operatorio che permette al dentista di vedere il campo operatorio a 20-30 ingrandimenti. L’endodonzia chirurgica, detta anche endodonzia retrograda, consiste nel creare un accesso più piccolo possibile alle radici dei denti eseguendo un lembo e una breccia ossea di qualche millimetro. Le radici vengono poi tagliate in punta (apice radicolare) e otturate. La microendodonzia chirurgica permette di salvare i denti candidati all’estrazione nei casi di fallimento della terapia endodontica (devitalizzazione).
La chirurgia orale si occupa anche di rimozione di neoformazioni, termine con il quale si indicano cisti dei mascellari e tumori di testa e collo. Gli interventi in questi casi sono estremamente variabili in funzione del tipo ed estensione della neoformazione e della sede.
La principale chirurgia dei tessuti molli è la chirurgia del frenulo. Nella bocca sono presenti numerosi frenuli che rappresentano le inserzioni accessorie di alcuni muscoli; se il frenulo è troppo corto può limitare il movimento delle strutture a cui è legato oppure può interferire con la protesi mobile rendendola instabile. I più importanti sono i frenuli mediani superiore e inferiore delle labbra e il frenulo linguale. L’intervento è molto breve, eseguito in anestesia locale e la guarigione è evidente già dopo 10 giorni.
Nel nostro studio molti interventi sono eseguito con il laser a diodi per cui sono molto più veloci e privi di sanguinamento.